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sabato 26 gennaio 2019

Il suono del silenzio




Mi piace il rumore croccante della carta, quando la prendo tra le mani e la faccio suonare sfogliando la pagina di un quaderno. 
Mi piace il silenzio infinito che mi insegna ogni giorno il  mio arcano del mese di Gennaio, l'Eremita e la sua profonda saggezza. 

Oggi è  lui che parla attraverso di me. 

Il suono del silenzio l'avete mai ascoltato? 
Non è  vuoto e quando è  vuoto
 è  un vuoto che libera. 

Il silenzio racconta tante cose senza parole e senza voce, 
É un oceano che ci fa sprofondare dentro noi stessi.

Non c'è silenzio, non ce n'è quasi mai. 
Tutto il mondo è invaso da rumori e suoni.
Ma tra un suono e l'altro c'è un intervallo,
 eccolo lì, è  il silenzio. 
Una porta che si apre nella nostra voce interiore.
Un maggiordomo che ci guida con delicatezza a scoprire la nostra essenza, quella che non muore mai. 











lunedì 23 maggio 2011

L'eremita


The little Hermit


Apri le finestre e ascolta gli uccellini, in questa stagione cantano e celebrano gioiosi!
Non tutto è andato perso sai? Si può ancora recuperare il tempo perduto anche perchè ogni giorno è ricco di opportunità da cogliere al volo.
Basta prendere la rincorsa,  fare un salto e accorgersi del venticello che dà sollievo.


Non chiuderti a riccio dentro il tuo dolore, accogli l'oscurità quando arriva, ma accendi la tua lanterna per vedere. Cammini da sola ma guidata da una voce chiara che nemmeno per un istante ti perderà di vista.




Ecco è proprio la carta dell'Eremita che ho trovato sola in mezzo ai libri e alla cassette vhs di  F.Truffaut, tra gli scatoloni nell'oscurità della stanza.
Mi ha colpito l'eleganza e la centratura della figura, ma soprattutto  la luce accesa della lanterna che tiene in mano. Un messaggio preciso, prezioso, magico!





"L'Eremita è il vecchio saggio che fonda l'avvenire sulla conoscenza del passato, procedendo a passi lenti e prudenti, in assoluta solitudine. Si appoggia a un nodoso bastone, col quale capta le energie istintive dell'universo, che sa di dover sottomettere e controllare perché non divengano distruttive. La mano destra tiene sollevata una lanterna che gli illumina il cammino ma che egli stesso vela parzialmente con un lembo del proprio mantello per non ferire gli occhi del passante, non avvezzi alla luce del sapere. Ma si tratta di un sapere sul quale non si fa illusioni, perché lo riconosce infinitesimale in confronto a ciò che deve ancora imparare. Non per nulla la sua grande dote è la modestia: è la coscienza che il proprio sapere, confrontato all' entità della scienza, è ancora nulla. CosÌ, rinunciando alle orgogliose ambizioni intellettuali, si limita umilmente a raccogliere le nozioni indispensabili al suo viaggio su questa terra."

http://www.itarocchidigabriella.it/eremita.htm