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mercoledì 18 marzo 2015

Diario dei giorni #6 - Marzo


" Ricomincio de me e mi rifletto in voi, questa è l'unica cosa che so!"

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Ho tanto amore dentro e mi esce fuori così,
come un fiume in piena.
Eppure gli altri non lo vedono!

Ma chi sono gli altri se non degli specchi
nei quali riflettere me stessa?

Ora mi vedo così:
traboccante d'amore come un fiore profumato
tanto bello nella sua imperfetta fragilità.

Un fiore che potrebbe essere calpestato da un momento all'altro
perchè qualcuno ha guardato troppo in alto
verso le nuvole...

...e non si è soffermato più di tanto a guardare tra i cespugli
mentre camminava, mentre viveva.

Così il fiore è finito.
Chissà quando ne nascerà un altro.

18/ 03/ '15

www.torange- it. com

lunedì 5 maggio 2014

Pulizie di primavera



E' giunta l'ora di fare le pulizie di primavera, nella casa e nel corpo, nella testa e nelle relazioni che non stanno più in piedi.
Sento un'urgenza dentro che brucia, una necessità di buttare fuori e, nello stesso, tempo un richiamo profondo, una voce che si specchia nella mia dicendomi: - sei già qui, è tutto intorno a te quello che ti serve per spiccare il volo, perchè non ti accorgi? Perchè non ti svegli? Comincia subito, adesso...qui, ora...non rimandare più. Ci sei...ci sei!!! - 
La sofferenza mi avvicina ogni volta e sempre di più al mio centro dentro il quale esiste una luce, un fuoco che arde e purifica, togliendo quello che non serve più...
Brucia, brucia, non ti fermare, ascolta la voce risuonare dentro e fuori diventando un tutt'uno!

Amo questo momento di Primavera, la magia che pervade ogni cosa, la natura che si dona generosamente...la mente non c'entra in tutto questo, è solo l'esistenza intera che parla e io parlo con lei.

I particolari si notano un attimo prima,
poterli prendere per mescolarli a piacere è una libertà che ci concediamo ma...
non rubiamo al mondo tutta la luce che ci dona chiudendola in una scatolina troppo piccola!
La vastità del mistero non si può chiamare, classificare, dividere...

Non voglio essere dentro il giudizio, 
è un vestito troppo stretto che mi voglio togliere al più presto.
L'avevo solo preso in prestito per fare un giro di poche ore.
Non mi sono sentita bene. Ora voglio uscire fuori sola,
con la mia pelle che luccica e riflette ogni cosa del mondo che danza con me.

Cristina R. ( 26/04/2014)



immagine da www.larep.fr






lunedì 15 luglio 2013

Amorevolmente...


Amorevolmente parlo a me stessa in un dialogo di luci e ombre,
in un viaggio infinito caratterizzato da sonni profondi e ampi respiri
divento consapevole della mia voce più autentica
quella che ancora crede nei sogni più audaci e coraggiosi...








...poi si siede e osserva la curva ad onda  di un ciuffo di capelli 
e lo struggimento più dolce si impadronisce di lei:

- quante volte avrei potuto fare di più, quante volte un gesto avrebbe dato conforto al cuore assettato d'amore, quante volte sono passata senza fermarmi, non ho lasciato un sorriso ai miei figli e distratta da altre cose non mi sono lasciata alle spalle l'angoscia del 'fare' per fermarmi con loro a giocare, quante volte...
in realtà non lo so.
So che le volte che l'ho fatto hanno riempito di calore e colore ogni vuoto, forse hanno anche lasciato qualche piega morbida, libera di muoversi.
Perché la libertà per essere tale, ha bisogno di vuoto per muoversi meglio e scegliere da sola quale sentiero prendere.
So di non poter arrivare dappertutto. La vita è multiforme e contiene dentro di sè  domande, risposte, contraddizioni infinite, rivelazioni improvvise, illuminazioni...
Tutto esiste e va sperimentato, con o senza di me
e più queste tre parole - senza di me - risuonano precise e chiare, più mi rendo conto di esserci comunque, come osservatrice da lontano o come colei che veglia da vicino.

Con un gesto e poi via... 
fuori dal cerchio attorno alla vita,
 nel respiro di ogni giorno.




martedì 3 gennaio 2012

L'insegna luminosa

dipinto di V. Kush
L'insegna luminosa indica una strada vuota che mi decido a percorrere.
Sopra  i davanzali delle finestre che si affacciano sulla via fiori sbocciano come sorrisi lievi curvati da minuscole foglioline.
Nel  cielo davanti a me un mucchio di nuvole pesa tutto da una parte: in pochi minuti si sgonfierà diventando un insieme di piatte linee quasi impercettibili.
Inebriata da una luce quasi irreale mi accorgo che la strada si fa più stretta scendendo giù tortuosa verso un nuovo paesaggio che si fa via via  sempre più selvaggio,
Ora calpesto sassi e sassolini e le mie suole suonano una musica ritimica.
Sto per arrivare alla piccola baia segreta che diventerà il luogo  ideale per rilassare i pensieri, osservarli, farli evaporare nell'aria.
Seduta sotto l'ombra dei pini ascolto la vita che scorre nel mare risuonando dentro di me.